Data pubblicazione 30 Luglio 2025

ENPAP chiede chiarimenti a BPER su presunti investimenti in titoli legati al settore armamenti

L’ENPAP adotta da anni una politica di investimento sostenibile e responsabile, coerente con i valori della professione psicologica e orientata alla promozione del benessere individuale e sociale.

La nostra Politica in materia di investimento sostenibile e responsabile prevede l’esclusione dagli investimenti di tutte le imprese coinvolte nella produzione di armi di distruzione di massa, mine antiuomo, armi a frammentazione e missili a testata nucleare.

Parallelamente, l’Ente porta avanti un’attività costante di engagement con i propri partner finanziari, con l’obiettivo di orientare l’intero sistema verso scelte rispettose dei diritti umani, dell’ambiente e della legalità internazionale.

Di recente, abbiamo preso visione – tramite fonti pubbliche – di una segnalazione diffusa dal Profundo Research Centre, su incarico delle ONG BankTrack e Pax, secondo cui il Gruppo BPER – attuale banca tesoriera di ENPAP – avrebbe sottoscritto titoli destinati al finanziamento di armamenti.

Alla luce delle gravi preoccupazioni espresse a livello internazionale in merito alla situazione umanitaria nella Striscia di Gaza, e in coerenza con il nostro impegno per la sostenibilità, i diritti umani e la responsabilità sociale, ENPAP ha inviato a BPER una richiesta ufficiale di chiarimento.

Abbiamo chiesto riscontro sulla veridicità delle informazioni circolate e una comunicazione trasparente delle politiche adottate dall’Istituto in materia di investimenti nel settore della difesa e delle attività correlate.

Il 29 luglio 2025 BPER ha risposto ufficialmente, dichiarando che nel proprio portafoglio non sono presenti titoli obbligazionari emessi dallo Stato israeliano, e che quindi la banca non risulta coinvolta nella vicenda in questione.

In merito ad Arca Fondi SGR – oggetto di alcune delle segnalazioni – BPER ha precisato che, ai sensi della normativa vigente, le società di gestione del risparmio operano in modo autonomo e nell’interesse esclusivo degli investitori.

In pratica, anche se BPER controlla Arca Fondi SGR, non può fornire indicazioni né imporre limitazioni ai gestori in merito ai prodotti finanziari su cui investire. I fondi, infatti, gestiscono risorse che appartengono agli investitori, non alla banca.

Le disposizioni della Banca d’Italia impongono ai gruppi bancari di garantire l’assenza di conflitti di interesse, rispettando l’autonomia delle SGR sia nelle strategie di investimento che nelle politiche commerciali. Se così non fosse, le banche avrebbero la possibilità di utilizzare le ingenti somme raccolte attraverso i fondi per orientare il mercato a proprio vantaggio o per collocare prodotti di propria emissione (ad esempio bond o polizze assicurative), con evidenti ricadute in termini di trasparenza e correttezza.

Pertanto, BPER non ha né possibilità né facoltà di influenzare le scelte di investimento di Arca Fondi SGR.

Infine, BPER ha comunicato di aver adottato una Policy interna sulla regolamentazione dei rapporti con gli operatori della difesa e con le imprese coinvolte nella produzione e nel commercio di materiali di armamento. Una sintesi di questo documento è disponibile sul sito della banca, nella sezione dedicata alla sostenibilità:
👉 https://group.bper.it/sostenibilita/policy-e-codice-etico

Il settore della difesa rappresenta una delle aree più critiche e sensibili della finanza sostenibile, in quanto direttamente collegato a potenziali violazioni dei diritti umani, instabilità geopolitica e aggravamento della sofferenza e della mortalità.

Per questa ragione, l’azione intrapresa nei confronti di BPER si inserisce in un percorso più ampio, con cui ENPAP intende costruire una strategia di investimento sempre più etica, trasparente e orientata alla riduzione della violenza – diretta e indiretta – e delle sue ricadute sul piano umano, sociale e psicologico.