Il post-Covid19, oltre che una prova non semplice di resilienza collettiva e individuale, sarà anche un’occasione per ridisegnare il nostro Paese, in particolare nella sua struttura di Welfare, sia in campo sanitario che in campo sociale, che insieme ai tanti limiti che mostra da tempo si è rivelata anche ampiamente inadeguata in molti frangenti di questa pandemia.

In questa necessaria riorganizzazione – che è anche una grande, ineludibile opportunità di ammodernamento e di umanizzazione delle strutture sociali – la Psicologia e gli Psicologi hanno grandi contributi da dare, riconoscendosi il dovere di mettere a disposizione le proprie conoscenze per promuovere il benessere e la crescita degli individui, delle organizzazioni e delle comunità.

La nostra comunità professionale si è generosamente prodigata e sacrificata in questa emergenza, rimanendo a contatto con il dolore dell’intera nazione e garantendo la propria presenza professionale a tutte le vittime, dirette e indirette, della straordinaria situazione di sofferenza che abbiamo vissuto. Ora è il momento della proposta, ai cittadini e ai decisori pubblici, di quello che si può cambiare per migliorare la qualità di vita delle persone, l’efficienza del sistema produttivo, la funzionalità dell’apparato educativo, la coesione del corpo sociale.

Le prospettive di riforma che si apriranno a breve devono vedere la nostra categoria unita e proattiva in tutte le sue componenti e il CNOP e l’ENPAP stanno collaborando attivamente a questo fine.