È visibile da ora, accedendo al “Conto Personale” presente nell’Area Riservata del sito www.enpap.it, la maggior rivalutazione del montante contributivo per l’anno 2017, pari al 2,7011%. Superiore di 2,1806 rispetto al minimo del 0,5205 previsto di default per tutti gli enti di previdenza.
Il nulla osta dei Ministeri vigilanti è arrivato nei giorni scorsi e ci ha consentito di rendere operativa la decisione assunta a suo tempo dal Consiglio di amministrazione sulla base dei risultati di gestione del patrimonio registrati a bilancio.
Fino a pochi anni fa non ci si preoccupava troppo, perché il PIL andava bene con rendimenti nell’ordine del 4,0506% nel 2005 sino ad arrivare al 3,3201% nel 2009. Per effetto della crisi del 2008, si è iniziato a sentire un forte calo dei rendimenti (pari nel 2011 all’1,6165%) per arrivare ad un azzeramento nel 2014.
Con la riforma della previdenza messa in campo da ENPAP a partire dal 2015 abbiamo ottenuto di rivalutare i risparmi in base al rendimento degli investimenti e non più solo in base al coefficiente stabilito per legge e che dipende dall’andamento del PIL italiano. Grazie a questo, anche per il 2017 abbiamo una rivalutazione di più di 5 volte più alta di quella che avremmo avuto se ci fossimo limitati semplicemente ad applicare le norme pre-esistenti.
In concreto, per un montante di esempio di poco più di 43.000 euro si ottiene una rivalutazione di 44.963 euro invece che di 43.746 euro, con un guadagno netto di 1.217 euro. Soldi che produrranno un aumento sulla futura pensione.