Il buon funzionamento di qualsiasi istituzione e organizzazione richiede un solido impianto regolamentare, ovvero un insieme di norme, che definiscano le modalità e le procedure – cosa, chi, come, quando – con cui devono essere svolti i compiti necessari per realizzare la mission propria di quella istituzione.
Affinché siano realmente utili , le norme procedurali devono essere l’espressione, cioè la traduzione operativa dei valori, degli obiettivi, delle finalità e della filosofia di fondo, che guida l’organizzazione.
In altre parole, i Regolamenti non sono, o almeno non dovrebbero essere, meri vincoli burocratici che ingessano e ingabbiano, ma strumenti di lavoro, finalizzati a garantire:
- efficienza
- efficacia
- tracciabilità
- ostensibilità
- responsabilità
- trasparenza
In assenza di norme, ci si ritroverebbe ad operare in modo improvvisato, con il rischio di precipitare rapidamente in una situazione caotica, con conseguenze nefaste di inefficienza, se non addirittura di paralisi delle attività. Ma anche con rischi, ben più gravi, di operare scorrettamente, provocando danni, se non addirittura illeciti.
Per le organizzazioni non vale certamente il motto: “Bisogna avere il caos dentro per generare una stella danzante”. In ogni caso qualsiasi danza necessita di una tecnica esecutiva.
La Commissione Regolamenti del Consiglio di amministrazione si è mossa alla luce di queste premesse. Nei tre anni di lavoro finora svolto, si è dedicata alla revisione dei Regolamenti esistenti e all’elaborazione di nuovi regolamenti, nella prospettiva di dotare l’Ente di strumenti che ne favorissero l’efficienza operativa e garantissero la correttezza delle attività svolte, la verificabilità, la possibilità di renderne conto – in modo chiaro e trasparente – agli iscritti, ai Ministeri vigilanti, al mondo delle professioni, alle altre Casse e ai mass media.
Si è trattato di un lavoro intenso, complesso, che ha richiesto l’apporto di consulenti qualificati, esperti di diritto amministrativo, e ha comportato una interlocuzione costante con i Ministeri.
In totale, sono stati elaborati oltre venti regolamenti, nuovi o revisionati: alcuni assolutamente indispensabili per il compito istituzionale precipuo, garantire l’adeguatezza e la sostenibilità delle pensioni, altri necessari per la realizzazione del progetto di Welfare, delle varie forme di sostegno alla professione, della fornitura di nuovi Servizi agli iscritti.
UNO PO’ DI STORIA.
Primo anno: colmare le lacune. In primo luogo la Commissione si è data l’obiettivo di colmare le principali lacune presenti nell’Ente all’inizio della attuale Consiliatura, ovvero la mancanza di un Regolamento Acquisti e di un Regolamento per la Gestione del Patrimonio.
Tali lacune avevano favorito una gestione degli investimenti connotata da casualità e da improvvisazione, con scelte azzardate e talora dannose per l’Ente (tutti ricordiamo la vicenda del Palazzo della Stamperia, ad oggi oggetto di processo, in cui l’ENPAP si è costituito parte civile).
Nel primo anno di attività, è stato elaborato il Regolamento per l’acquisizione in economia di lavori, servizi e forniture e il Regolamento Albo fornitori, che recepisse quanto previsto dal Codice degli appalti, finalizzato a realizzare l’affidamento di incarichi, l’effettuazione di acquisti, la stipula di contratti, secondo regole e procedure chiare e trasparenti, evitando logiche clientelari e proteggendo l’Ente dal rischio di danni economici derivanti da condotte scorrette o illecite.
Sempre nel primo anno è stato realizzato il Regolamento per la gestione del patrimonio, finalizzato a garantire uno svolgimento formalizzato, tracciabile, ostensibile, di quello che costituisce il cuore dell’attività dell’Ente, ovvero il processo degli investimenti.
Sempre nel primo anno di attività, parallelamente a questi due impegnativi Regolamenti, la Commissione si è dedicata a revisionare il Regolamento interno del Consiglio di amministrazione, il Regolamento per l’accesso ai documenti amministrativi dell’Ente e accesso alle informazioni e alla stesura del Vademecum per la Trasparenza.
Anni successivi: regolamentare le innovazioni. Nei due anni successivi, è stato modificato il Regolamento per l’attuazione delle attività di previdenza, introducendo le seguenti innovazioni a vantaggio degli Iscritti:
- possibilità di aumentare il contributo soggettivo, con scatti di un punto percentuale (dal 10% al 20%);
- utilizzo del modello F24 per il versamento dei contributi, potendo così utilizzare eventuali crediti di imposta;
- rivalutazione dei montanti non vincolata all’andamento del PIL bensì ai rendimenti effettivamente realizzati con gli investimenti.
Sono state, altresì, in attesa della definitiva approvazione da parte dei Ministeri vigilanti le modifiche regolamentari che riguardano:
- l’accredito figurativo per la genitorialità;rivalutazione dei montanti non vincolata all’andamento del PIL bensì ai rendimenti effettivamente realizzati con gli investimenti;
- l’indennità di maternità per le iscritte convenzionate.
È stato integrato il Regolamento delle forme di assistenza introducendo e definendo le nuove forme dedicate a:
- contributo genitorialità e paternità;
- progetto “Microcredito”;
- stato di bisogno.
Inoltre è stato modificato il Regolamento per l’accertamento della inabilità e dell’ invalidità.
Un’importantissima tappa di lavoro è consistita nella revisione del Regolamento elettorale, unitamente alla modifiche dello Statuto resesi conseguentemente necessarie, deliberate nel marzo 2015 e a oggi in attesa di approvazione da parte dei Ministeri vigilanti, che ci auguriamo imminente.
Infine negli ultimi mesi, con l’intento di rendere il funzionamento dell’Ente sempre più conoscibile, trasparente e al servizio degli Iscritti, sono stati realizzati e deliberati:
- Codice per la trasparenza
- Codice Etico
- Carta dei Servizi
I Regolamenti sono disponibili nella sezione CHI SIAMO>STATUTI E REGOLAMENTI e nella sezione TRASPARENZA.